Lefkada Island
L'isola greca di Lefkada è molto vicina alla costa del continente greco e per questa ragione è collegata alla terraferma da un ponte mobile che ne rende molto facilitato l'accesso alle automobili.
Personalmente ho raggiunto l'isola traghettando da Brindisi ad Igoumenitsa (in Grecia) e proseguendo poi con l'auto fino a Lefkada.
Il traghetto è affollato perché molto utilizzato dagli abitanti dell'est Europa che tornano a casa/ritornano in Italia.
L'isola stupisce per l'altezza dei rilievi che si trovano nel suo centro (siamo intorno ai 1.000 metri secondo il navigatore). L'isola si percorre per il suo perimetro in quanto l'interno ha strade non ben tenute. Gli spostamenti sull'isola, nonostante si percorra la strada verso la costa, sono un saliscendi continuo!
Alcune spiagge sono spettacolari come Porto Katsiki ed Egremni per la loro collocazione che ne rende "sportivo" l'accesso (una lunga scalinata da percorrere, sopratutto per raggiungere la seconda spiaggia). Egremni io l'ho amata particolarmente, è una spiaggia enorme con un mare spettacolare e colori fantastici. Troverete qui un punto ristoro e una zona attrezzata con lettini e ombrelloni (praticamente tutte le spiagge principali di Lefkada hanno un'area attrezzata). Noi siamo arrivati intorno a mezzogiorno in un giorno di agosto, potete quindi immaginare l'affollamento. Questo non è un particolare problema perché la spiaggia è davvero grande e ci si "disperde" bene però crea qualche problema per il parcheggio che è una piccola piazzola. In questi casi l'auto va parcheggia lungo la strada e quindi, oltre alla scalinata, aggiungete anche uno o più tornanti da percorrere a piedi.
L'isola non è piccola e quindi troverete servizi e comodità di ogni tipo, Nidri e Lefkada sono i centri maggiori. Si mangia bene, buona cucina tipica greca e molto pesce a prezzi davvero convenienti se paragonati ai nostri.
E' possibile noleggiare barche e troverete varie occasioni per fare un tour organizzato delle isole limitrofe. I tour operator che fanno questi tour li trovate a Nidri, basta che passeggiate in paese per la via affacciata sul mare oppure, senza muovervi dall'ombrellone, verranno a proporveli direttamente in spiaggia :-)
Io sono flash
Dite quello che volete ma io sono flash. L'ho notato questa sera mentre sistemavo la cucina dopo la cena. Velocissima. Ne ho avuto la conferma mentre correvo per casa a spolverare e intanto guardavo mia figlia e parlavo con mio marito. E ne sono stata certa quando ho passato lo straccio/caricato la lavatrice/caricato l'asciugatrice/buttato la spazzatura. Ero talmente veloce che sembrava avessi fatto tutto in un unico gesto. Io sono flash. Io e tante altre donne diventate mamme. Anche se sei a casa in maternità tua figlia ti assorbe talmente tanto tempo, più o meno di qualità, che quando lei è con papà devi concentrare tutto in pochi minuti e corri come una pazza per casa e diventi velocissima. Certo forse la qualità di esecuzione ne risente ma la quantità di faccende da sbrigare non diminuisce. E alla fine ti siedi sul divano (forse, quando tutti sono a nanna), ti guardi intorno e pensi che alla faccia di tutti quelli che non lo sanno le donne sono grandi, grandissime. Noi siamo super eroine!
Ricetta riciclo: gli scarti degli asparagi
Altra ricetta riciclo. Dopo aver cotto a vapore gli asparagi non buttiamo mica via l'acqua di cottura vero? Io non butto via l'acqua delle verdure cotte al vapore perché ricca di sali minerali. In questo caso l'acqua di cottura degli asparagi mi è servita per frullare i gambi più duri degli asparagi e amalgamare gli ingredienti.
Procedimento
Mettete in un contenitore dai bordi alti un po' di acqua di cottura degli asparagi e i gambi più duri degli asparagi che altrimenti
avreste buttato e con un frullatore ad immersione frullate il tutto. Mettete in un tegame e aggiungete curcuma, zafferano, sale e pepe, un po' di panna da cucina (va benissimo la versione di soia) e una sottiletta. Fate ridurre il sugo e condite la vostra pasta appena scolata.
Procedimento
Mettete in un contenitore dai bordi alti un po' di acqua di cottura degli asparagi e i gambi più duri degli asparagi che altrimenti
avreste buttato e con un frullatore ad immersione frullate il tutto. Mettete in un tegame e aggiungete curcuma, zafferano, sale e pepe, un po' di panna da cucina (va benissimo la versione di soia) e una sottiletta. Fate ridurre il sugo e condite la vostra pasta appena scolata.
Allattamento: quello che avrei voluto sapere
Vorrei davvero che le campagne che incoraggiano le donne a scegliere l'allattamento al seno aggiungessero anche un altro messaggio: non pensate che sarà tutto semplice e senza ostacoli.
Non è facile allattare perché:
-I primi giorni fa male, non c'è niente da fare. I capezzoli non sono abituati ad essere massacrati dalle piccole e dure gengive del neonato quindi occorre davvero stringere i denti.
- In ospedale le ostetriche ti assistono e controllano la suzione del neonato, quindi se siete in difficoltà chiedete! La mancanza che io ho riscontrato è stata nel non controllare se effettivamente la mia bimba mangiava a sufficienza, loro partono dal presupposto che è normale che i primi giorni dal seno esca solo colostro in attesa dell'arrivo della montata lattea e quindi in quei giorni i neonati potrebbero mangiare meno.
- Psicologicamente non è facile. La mamma ha appena partorito, ha vari dolori fisici e sente il suo bimbo piangere per la fame. A questo punto si innesca un processo naturale: considerando che all'inizio il latte deve ancora arrivare questo pianto non si placa, la mamma si stanca e si stressa cercando di soddisfare il bisogno del bambino e allo stesso tempo è incoraggiata ad attaccare il bambino più spesso. E' proprio l'aumento della frequenza delle poppate e la necessità della mamma di rispondere alla fame del neonato che aiuta l'arrivo del latte. Capisco quindi che in ospedale non si vogliano dare le aggiunte con il biberon per incoraggiare il bambino ad attaccarsi al seno (per il bambino è più faticoso succhiare dal seno che dal biberon) però si dovrebbero valutare le singole situazioni e controllare che effettivamente l'allattamento non stia procedendo più a rilento e che il bimbo non stia patendo più fame di altri. Il mio consiglio è di chiedere e chiedere e ancora chiedere attenzioni al personale dell'ospedale. Tenete presente che il calo fisiologico normale del bimbo appena nato è di massimo il 10%.
- La montata lattea non è detto che si percepisca in modo così netto e chiaro.
- Le ragadi sono comuni. Fanno male ma si può continuare ad allattare anche se esce sangue. Il bambino non risente dell'ingestione del sangue materno, probabilmente in questo caso si noteranno nelle feci del neonato dei residui di sangue materno. Se si interrompe l'allattamento si può incorrere in ingorghi e mastiti quindi è meglio non interrompere l'allattamento. Per aiutarsi a sopportare il dolore io ho trovato conforto nei paracapezzoli ma per guarire occorre una crema apposta. Anche gli oli aiutano, sopratutto dopo la guarigione per prevenire che ritornino le ragadi e danno sollievo ai capezzoli irritati.
- Un ingorgo ossia un indurimento di una parte del seno può succedere durante l'allattamento. Per capirci toccando il seno si avvertono come delle cisti, dei noduli nel seno anche non piccoli che compaiono in poco tempo. In questo caso, per non peggiorare l'ingorgo e guarirlo vanno benissimo impacchi caldi ed è consigliabile aumentare la frequenza delle poppate.
Questi erano alcuni consigli e riflessioni nate dall'esperienza. Spero possano essere utili.
Non è facile allattare perché:
-I primi giorni fa male, non c'è niente da fare. I capezzoli non sono abituati ad essere massacrati dalle piccole e dure gengive del neonato quindi occorre davvero stringere i denti.
- In ospedale le ostetriche ti assistono e controllano la suzione del neonato, quindi se siete in difficoltà chiedete! La mancanza che io ho riscontrato è stata nel non controllare se effettivamente la mia bimba mangiava a sufficienza, loro partono dal presupposto che è normale che i primi giorni dal seno esca solo colostro in attesa dell'arrivo della montata lattea e quindi in quei giorni i neonati potrebbero mangiare meno.
- Psicologicamente non è facile. La mamma ha appena partorito, ha vari dolori fisici e sente il suo bimbo piangere per la fame. A questo punto si innesca un processo naturale: considerando che all'inizio il latte deve ancora arrivare questo pianto non si placa, la mamma si stanca e si stressa cercando di soddisfare il bisogno del bambino e allo stesso tempo è incoraggiata ad attaccare il bambino più spesso. E' proprio l'aumento della frequenza delle poppate e la necessità della mamma di rispondere alla fame del neonato che aiuta l'arrivo del latte. Capisco quindi che in ospedale non si vogliano dare le aggiunte con il biberon per incoraggiare il bambino ad attaccarsi al seno (per il bambino è più faticoso succhiare dal seno che dal biberon) però si dovrebbero valutare le singole situazioni e controllare che effettivamente l'allattamento non stia procedendo più a rilento e che il bimbo non stia patendo più fame di altri. Il mio consiglio è di chiedere e chiedere e ancora chiedere attenzioni al personale dell'ospedale. Tenete presente che il calo fisiologico normale del bimbo appena nato è di massimo il 10%.
- La montata lattea non è detto che si percepisca in modo così netto e chiaro.
- Le ragadi sono comuni. Fanno male ma si può continuare ad allattare anche se esce sangue. Il bambino non risente dell'ingestione del sangue materno, probabilmente in questo caso si noteranno nelle feci del neonato dei residui di sangue materno. Se si interrompe l'allattamento si può incorrere in ingorghi e mastiti quindi è meglio non interrompere l'allattamento. Per aiutarsi a sopportare il dolore io ho trovato conforto nei paracapezzoli ma per guarire occorre una crema apposta. Anche gli oli aiutano, sopratutto dopo la guarigione per prevenire che ritornino le ragadi e danno sollievo ai capezzoli irritati.
- Un ingorgo ossia un indurimento di una parte del seno può succedere durante l'allattamento. Per capirci toccando il seno si avvertono come delle cisti, dei noduli nel seno anche non piccoli che compaiono in poco tempo. In questo caso, per non peggiorare l'ingorgo e guarirlo vanno benissimo impacchi caldi ed è consigliabile aumentare la frequenza delle poppate.
Questi erano alcuni consigli e riflessioni nate dall'esperienza. Spero possano essere utili.
Fave e lattuga
Avete presente quando in frigo c'è qualcosa che deve essere mangiato ma non vi va la solita ricetta? In questo caso l'ingrediente era la lattuga. Proprio non mi andava di farla in insalata e buttare via il cibo in casa mia proprio non esiste! Inoltre volevo arricchire il pasto con dei legumi perché avevo preparato una pasta con le verdure di primo e con i cereali i legumi ci stanno sempre bene perché forniscono all'organismo l'apporto proteico di cui ha bisogno. A questo aggiungete che oltre ad essere molto attenta agli sprechi sono anche molto attenta ai tempi per cui anche questa volta la ricetta è davvero veloce :-)
Ingredienti
Procedimento
Stufare la cipolla e l'aglio (schiacciato in questo caso ma se preferite potete anche tritarlo fine) con un cucchiaio di olio e un paio di cucchiai di acqua.
Aggiungere le fave (io utilizzo quelle in scatola già cotte), sale e pepe e fare insaporire il tutto.
Aggiungere la lattuga a pezzetti e ultimare la cottura.
Ed ecco il contorno pronto.
Broad beans and lettuce.
Ingredients
Lettuce, broad beans, onion, garlic, oil, salt and pepper.
Method
Stew the onion and garlic (crushed garlic in this case but if you prefer you can also chop it fine) with a tablespoon of oil and a few tablespoons of water.
Add the beans (I use canned ones already cooked), salt and pepper and make flavor all the ingredients (3-4 minutes).
Add the chopped lettuce and finish cooking.
Ingredienti
Procedimento
Stufare la cipolla e l'aglio (schiacciato in questo caso ma se preferite potete anche tritarlo fine) con un cucchiaio di olio e un paio di cucchiai di acqua.
Aggiungere le fave (io utilizzo quelle in scatola già cotte), sale e pepe e fare insaporire il tutto.
Aggiungere la lattuga a pezzetti e ultimare la cottura.
Ed ecco il contorno pronto.
Broad beans and lettuce.
Ingredients
Lettuce, broad beans, onion, garlic, oil, salt and pepper.
Method
Stew the onion and garlic (crushed garlic in this case but if you prefer you can also chop it fine) with a tablespoon of oil and a few tablespoons of water.
Add the beans (I use canned ones already cooked), salt and pepper and make flavor all the ingredients (3-4 minutes).
Add the chopped lettuce and finish cooking.
Proposta per il weekend: le Cinque Terre
Se volete passare un weekend tra mare e paesaggi indimenticabili allora consiglio un giro alle Cinque Terre.
Andarci in auto non è comodissimo, pochi parcheggi e costosi, meglio lasciare l'auto in uno dei paesi limitrofi e poi scoprire le Cinque Terre in due modi: traghetto o treno.
Il treno è di sicuro più economico, è possibile scendere in tutti i paesini delle Cinque Terre cosa che invece non sempre è possibile se si prende il traghetto. Questo infatti dipende dalle condizioni meteo e viste le dimensioni ridotte degli attracchi può essere impossibile per il traghetto fermarsi a Manarola che ha un attracco un po' più difficoltoso.
Ad ogni modo la vista delle Cinque Terre dal traghetto è uno spettacolo! Il costo del biglietto si aggira sui 25 euro a testa, dipende poi sempre da dove lo si prende (La Spezia, Lerici, Portovenere).
Per soggiornare si può scegliere Portovenere, un vera sorpresa, da vedere:
Il Castello, la Piazza Spallanzani, la Chiesa di San Pietro, la Grotta di Byron (in sostanza basta fare il giro di tutto il paese che non è molto grande e si vedono tutte queste cose).
If you want to spend a weekend between sea and unforgettable landscapes I recommend a trip to the Cinque Terre.
Going there by car is not convenient, a few parking spaces and expensive, best to leave your car in one of the neighboring town and then discovering Cinque Terre in two ways: by ferry or train.
The train is the most economical way, you can go down in all the villages of the Cinque Terre which however is not always possible if you take the ferry. This fact depends on the weather conditions and the small size of moorings may be impossible for the ferry stop at Manarola.
However the view of the Cinque Terre by ferry is a show! The cost of the ticket is about 25 Euros each, then increasingly it depends from where you take it (La Spezia, Lerici, Portovenere).
To stay overnight you can choose Portovenere, a real surprise! You have to see: The Castle, Piazza Spallanzani, the Church of San Pietro, the Cave of Byron (essentially make the tour of the small town and you see all these things).
Monti della Laga
Questi monti sono stati una vera sorpresa. Paesaggi magnifici tutti da scoprire. Ad ogni curva una nuova prospettiva di un luogo incontaminato. Consiglio a tutti la visita di quest'angolo dell'Abruzzo! Seguite la strada in direzione di Campo Imperatore partendo dall'Aquila e avventuratevi su questa strada in altura (asfaltata) senza dimenticare una visita a Santo Stefano di Sessanio e Calascio. Purtroppo il terremoto che ha scosso la zona nel 2009 ha avuto ripercussioni anche qui e a Santo Stefano la bella Torre Medicea è crollata. Il paese però mantiene intatto un fascino di altri tempi.
Laga mountains are a magnificent landscape to discover. At every turn a new perspective of a pristine place. I recommend everyone to visit this corner of Abruzzo! Follow the road in the direction of Campo Imperatore starting from L'Aquila and venture down this path on high ground (asphalt) without forgetting a visit to Santo Stefano of Sessanio and Calascio. Unfortunately, the earthquake that shook the area in 2009 also had an impact here and in Santo Stefano beautiful Medicean tower was collapsed. But the country has preserved its old-time charm.
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